
Esattamente una settimana
fà c'è
stato uno dei nostri giorni di ordinaria follia.
Tutto è cominciato un mese prima quando il babbo ha visto su internet che a Firenze c'era una
mostra di Robert
Mapplethorpe e subito ha avuto il lampo di genio "Lo diciamo a Davide e
Ale e andiamo?", ottimo il giorno dopo loro sono qui da noi a cena e scatta la proposta: Davide ama fare foto ed è subito entusiasta, ad
Ale piace molto
Mapplethorpe e non è mai stata a Firenze quindi è doppiamente interessata. Decidiamo la data e nel tempo che resta con il babbo studiamo l'itinerario (più lui a dire il vero).
Sabato sera, dopo una giornata passata interamente al lavoro, torno a casa e trovo i nostri compagni di viaggio (data la levataccia che ci spetta dormono da noi) ceniamo e filiamo a nanna!
Domenica mattina le sveglie suonano
sincronizzatissime alle 3.30.
Ci alziamo alla spicciolata, il caffè per i due uomini e poi si parte!
Guida il babbo,
Ale e Davide dormono io tento di resistere ma a un certo punto crollo, mi sveglio poco dopo e il babbo mi guarda e mi dice "Dormi, dormi!" quasi
ordinandomelo, ha ragione è meglio che io dorma con la settimana che ho sulle spalle le tre ore e mezza di sonno che ho avuto non sarebbero sufficienti per girare

Firenze come si deve, e poi è meglio dargli supporto morale al ritorno quando anche lui sarà stanco.
Arrivati in
Versilia siamo tutti svegli e quindi ci fermiamo per la colazione.
Proseguiamo quindi il nostro viaggio e per prima cosa una volta arrivati a Firenze alle 9.15 andiamo dritti dritti a Piazzale
Michelangelo così da renderci subito conto della meraviglia che ci aspetta. Sul piazzale ci fermiamo e ognuno tira fuori la sua "arma" ovvero la macchina foto: Davide a papà hanno delle signore macchine, io e
Ale ci difendiamo coi nostri mezzi!

Rimontiamo in macchina e troviamo un parcheggio (pure all'ombra) nei pressi del lungarno ci prepariamo e si comincia a camminare prima meta: la mostra. In una
mezzorata di cammino
siamo davanti alla galleria dell'accademia ma... c'è una bella coda! In effetti non avevamo considerato che essendo la sede espositiva della mostra l'accademia stessa, luogo che custodisce l'originale del
David di
Michelangelo, è un polo di attrattiva turistica mica da ridere. Davide e
papy sono in fila mentre io e la
cugins andiamo a vedere un
negozietto, al nostro ritorno ci dicono di assicurarci che la fila per la mostra sia proprio quella, con
Ale chiediamo a un addetto che ci dice che allo stato attuale della coda ci toccherà aspettare un'ora/un'ora e mezza, che quindi lui ci consiglia o di tornare dopo le 17 (ehm.. sì se non
dovessimo tornare a casa...) o se no di fare la
prenotazione andando in un museo lì vicino a pagando un supplemento di 4€ a testa.
Considerando che io e
Ale abbiamo comunque il ridotto e che stare tutto quel tempo in coda ci impedirebbe di vedere molte cose decidiamo di pagare pegno ma almeno entriamo subito!!! La
mostra è BELLISSIMA comprende in totale 111 opere di cui 93 di
Mapplethorpe e le restanti vanno dai bozzetti alle sculture di
Michelangelo (tra cui lo stesso
David), a un quadro di
Andy Warhol, all'
affascinante accostamento della natura morta di Robert
Mapplethorpe ai vasi originali della foto.

All'uscita compriamo come nostro solito il catalogo e facciamo "Il rito" che consiste in firma del catalogo e foto davanti all'entrata. Dopo esserci fermati a comprare pizze e focacce per pranzo cominciamo la nostra camminata.
Arriviamo al Duomo passando davanti a Palazzo Medici
Riccardi.
Ci fermiamo su una panchina vicina alla Cupola del
Brunelleschi mangiamo e scriviamo le cartoline e poi si riparte!
Iniziamo con un giro intorno al Duomo e già qua la
guida che abbiamo trovato (
a cura del prof. Luciano
Artusi) e che il babbo a studiato ci regala alcune "chicche" come "la gabbia per grilli": secondo il disegno
originale del
Brunelleschi infatti la cupola avrebbe dovuto essere cinta da un ballatoio, dopo la morte dell'artista però,smarriti che furono i suoi disegni, rimase incompiuto.
Successivamente Baccio D'
Agnolo riprese i lavori su una delle otto facce del tamburo
secondo un suo disegno ma quando la vide
Michelangelo la giudicò appunto una "gabbia per grilli" e i lavori non
proseguirono oltre.

Già qui notiamo inoltre la presenza di molte edicole e di molti
raccoglitori per le "limosine" ai poveri.
Il nostro
percorso continua portandoci a Piazza della Repubblica che è un po' il centro del centro storico di Firenze.
Qui ci sono dei
writers che realizzano le loro

opere, appena più avanti c'è una "
madonnara" che coi suoi gessetti fa delle
riproduzioni bellissime dei quadri famosi, la vicinanza tra le due "correnti artistiche" è
proprio bella da una parte c'è l'arte DI strada fatta con le bombolette

dall'altra l'arte proposta SULLA strada.
Proseguiamo verso la loggia del mercato qui possiamo vedere tanti banchi che vendono borse e
abbigliamento in pelle tipiche dell'artigianato locale e possiamo anche trovare la famosa fontana del porcellino. Di questa fontana che a dire il vero rappresenta un cinghiale in bronzo ce ne sono alcune copie per il mondo, la leggenda vuole che toccare in naso del porcellino porti fortuna e che si debba esprimere un desiderio mettendo un moneta nella bocca del porcellino, se lasciandola andare essa cade nella grata ai piedi dell'animale il desiderio si avvererà!
Naturalmente da bravi turisti non possiamo sottrarci al rito e ovviamente neanche a
fotografarlo!


Il nostro percorso ci porta quindi in piazza della Signoria, qui tra copie di celebri statue, palazzo Vecchio, Galleria degli Uffizi, il punto in cui venne impiccato e poi arso Savonarola (non si
sà mai vuoi mica correre il rischio che sopravviva) la
nostra curiosità si ferma invece sul "L'importuno" ovvero un profilo scolpito su una pietra del bugnato alla base di palazzo Vecchio. Si narra infatti che
Michelangelo mentre passava di lì fosse spesso infastidito da un
chiacchierone che lo tediava

con le su ciance, un giorno avendo con se punta e mazzetta mentre questo lo seccava
tenendo le mani dietro la schiena ne incise il profilo sulla pietra e i fiorentini presero a chiamare quel profilo "L'importuno". (E anche questa senza la guida non l'avremmo mai notata).
Andando verso il Ponte Vecchio ci fermiamo in una gelateria che ci attira per la sua vetrina: al posto delle vaschette col gelato ha infatti tutti i ghiaccioli in fila da un lato, e dall'altro tutti i gelati ma
anch'essi su stecco, un effetto ottico bellissimo e siccome la voglia di gelato già c'era ne
approfittiamo subito. Arriviamo (sempre
mangiando il gelato come si può notare dalla foto) al Ponte Vecchio, forse non tutti sanno che questo ponte ora noto come "dimora" di orefici nasce come rione per i macellai, infatti la Signoria li volle raggruppare sul ponte in modo tale che potessero gettare
direttamente in Arno i piccoli

scarti di lavorazione evitando così di sporcare la città passando coi carretti, poi siccome i macellai erano disordinati e
confusionari la Signoria li sfrattò ponendoci invece i più puliti e ordinati orefici.
Giunti quindi all'altra sponda dell'Arno vediamo Palazzo Pitti, una
particolarità riguarda proprio la sua facciata infatti in essa ci sono due pietre una di circa dieci metri e l'altra di appena trenta centimetri poste proprio l'una accanto all'altra!
Ci ridirigiamo quindi dall'altra parte del fiume passando per il ponte di S.Trinità sul quale ci fermiamo a fare qualche scatto del "
dirimpettaio" ponte vecchio.

A questo punto della giornata il tempo si
ingrigisce un pochettino e cerca pure di far finta di piovere,
fortunatamente scende solo un po' di
pioggerellina fine e la smette pure subito (e meno male visto che arrivati e vedendo la giornata di sole abbiamo lasciato gli ombrelli in macchina così da alleggerire gli zaini).
Arriviamo dopo una bella camminata a Santa Maria Novella. Ai lati della piazza si trovano due piramidi marmoree poggiate su quattro tartarughe in bronzo, intorno a queste piramidi (prima fatte in legno) si è corso per tre secoli il Palio dei Cocchi, voluto da Cosimo I de' Medici e corso ogni anno il 23 giugno, vigilia della festività di San Giovanni Battista.

A questo punto, con andatura un pochino rallentata dalla stanchezza ci ridirigiamo verso il centro passando davanti al battistero di San Lorenzo e arrivando davanti alla casa di Dante Alighieri. A questo punto si è fatta una certa ora e sebbene rinunciando a Santa Croce andiamo verso la macchina.
Essendo più tardi del previsto decidiamo di andare a prendere
direttamente l'autostrada (all'
andata siamo usciti a Pisa e abbiamo preso la superstrada gratuita
FI-PI-LI) ci affidiamo al navigatore di Davide che però sembra
che ci prenda in giro: continua a dirci di girare dove in realtà non si può stordendoci a
suon di ripetere "RICALCOLO" fino a quando Davide si rende

conto che lo aveva impostato "a piedi" quando dovevamo raggiungere la mostra e non aveva più tolto tale opzione!!!
A uscir da Firenze c'è un po' di traffico tipico delle cinque del pomeriggio e scorgo dei ragazzi che hanno fuori dal finestrino la bandiera viola della loro squadra, infatti oggi la fiorentina ha vinto!
Tutto prosegue bene fino a
Deiva Marina dove per dei lavori rimaniamo
imbottigliati in coda in alcuni tratti anche fermi, cosa che ci fa piombare addosso tutta la stanchezza della giornata.
Nonostante ciò
papy regge alla grande e guida sempre e solo lui fino al nostro ritorno a casa alle 22.15 circa.
Beh per fortuna Davide e
Ale avevano deciso di rientrare a Torino l'indomani mattina!
Per quanto mi riguarda è stata una giornata fantastica.
Ringrazio papà che ha avuto l'idea, ha studiato l'itinerario e a guidato prima la macchina e poi noi in giro per la città, Davide e
Ale che hanno avuto il coraggio di seguirci e spero si siano divertiti e non si siano pentiti di aver seguito
'sti due pazzi!
Alla prossima!!!